Di Carmela
. Ero in grecia con il mio compagno che a quel tempo non era nella resistenza contro i colonnelli. Quindi giravamo tranquilli in un paese in dittatura. Janis entrò in politica quando gli ammazzarono il fratello dopo averlo torturato a morte. Il regime era durissimo e lo scoprimmo a nostre spese quando vedemmo di essere controllati anche in italia da spie che si infiltravano nel nostro ambiente. Presero janis l anno dopo e così mi trovai a impegnarmi anch io come staffetta fra italia e grecia. L essere italiana alla frontiera mi facilitava ma non fu facile.
Ricordo sempre il giorno prima che i colonnelli prendessero il potere. Ero con janis nel giardino della mia casa siciliana. Gli aranci profumavano l aria e mangiavamo la caponata di mia madre. Fu l ultima volta che l ho mangiata. Non potrei piu. Da quel giorno e da quella ora per noi scese l inferno in terra. La serenita, dolcezza dei nostri incontri in un clima primaverile ed in un paesaggio che sa chi conosce la sicilia furino spazzati via da una tempesta di brutalità che non avremmo mai pensato esistere. Eravamo nati nella pace e nel benessere ed eravamo due ragazzi innamorati della vita. Cominciavamo a scoprire il sesso con molta delicatezza.
Penso da allora che ogni giorno sereno anche oggi puo essere l ultimo. Non potrò più essere ingenua inconsapevole innocente. La vita ci spiazza e ci spazza. Ianis morì come il fratello. Ritrovarono il corpo martoriato dalle torture in un canale mentre i corvi finivano il lavoro degli sgherri fascisti. Della sua famiglia rimase solo la povera madre che ogni estate andavo a trovare dalla sicilia. Ci guardavamo a lungo in silenzio mentre l immancabile cuccuma di caffè greco sbuffava sulla stufa ed il sole tramontava quasi a non risogere mai più.